-Ciao Bruno! Come va? Un caffè?
-Si grazie, ho fatto una passeggiata dopo pranzo, un caffè e poi a casa!
-Fai sempre belle passeggiate eh! -Si! Mi piace e mi rilassa. Pensa… tante volte scendo fino a via Giulia, lì ci sono cresciuto e mi piace farci quattro passi. -Beh! In centro! Niente di più bello che abbandonarsi ai bei ricordi.
-Vai col caffè! E adesso che fai?
-Mia moglie dorme, mia figlia al lavoro e io in poltrona! Metto la cuffia, un bel cd e mi ascolto le canzoni napoletane, quelle belle di una volta però! Di fine ottocento e inizi novecento… Anema e core, Dicitencello vuje, Fenesta ca lucive, Malafemmena, ‘A Vucchella… quante ce ne sono!!! Quelle si che sono canzoni! Pensa che una volta le chiamavano canzona… la musica popolare napoletana. Ogni pezzo è una piccola sceneggiata e, quindi, molto importante per espressioni e mimica e colore utile al cantante. Non c’è un cantante lirico che nei suoi concerti non canti una di queste canzoni. Belle proprio! Mi metto comodo e rivivo i miei tempi. Le voci di Roberto Murolo, Renato Carosone, Aurelio Fierro, Nunzio Gallo, Mario Merola, Giacomo Rondinella e tanti altri… Pensa che a Caserta, nel 1965, ero militare, andai a teatro, mi misi in prima fila, cantava Sergio Bruni! Na’ bellezza!!! Per un caso stavo vicino al prefetto e altre autorità e Sergio Bruni si è avvicinato e mi ha salutato come fossi anche io un pezzo grosso! Un’emozione che a distanza di anni ancora me lo ricordo. -Buon pomeriggio allora e buon godimento!